Orario di lavoro, home office, pause: cosa ha cambiato il coronavirus e a cosa fare attenzione – SWISS21

Per oltre un terzo dei lavoratori svizzeri, il telelavoro era parte integrante della vita professionale già prima del COVID. Nel 2019, il 33,7% ha lavorato da casa: quasi il 5% sempre, il 14% regolarmente e quasi il 15% occasionalmente. Durante il lockdown dovuto al coronavirus, questa percentuale è salita a oltre il 50%.

Swiss21 Zeiterfassung Homeoffice Arbeitsgesetz

Secondo un’indagine condotta a livello nazionale a giugno 2020, la situazione nei vari settori era la seguente:

Homeoffice Corona Arbeitszeiterfassung

Azzurro significa 100% home office, blu scuro in parte home office, grigio no home office.

In cima alla lista, come previsto, troviamo le classiche attività d’ufficio che possono essere svolte ovunque, mentre in fondo alla classifica ci sono i posti di lavoro nella produzione e in altri settori dove si ha a che fare con beni di produzione immobili come nell’agricoltura o dove il contatto personale è indispensabile.

In un sondaggio condotto da Deloitte durante il lockdown, più di un terzo dei lavoratori svizzeri ha dichiarato che gli piacerebbe continuare a lavorare in modalità home office anche dopo la pandemia. Solo pochi anni fa, ai piani alti c’era spesso una grande diffidenza nei confronti dei collaboratori che lavoravano da casa; il coronavirus ha quindi accelerato un cambiamento positivo verso una maggiore flessibilità e fiducia. Dopo tutto, anche quando lavorano da casa, i collaboratori sono comunque produttivi. Dato che il telelavoro continuerà a plasmare e a influenzare il mondo lavorativo anche in futuro, sia dal punto di vista dei dipendenti che dei datori di lavoro si pongono diverse questioni.

 

Posso lavorare da casa?

In assenza di una disposizione contrattuale contraria, i dipendenti non hanno diritto per legge di lavorare da casa. Il telelavoro non è stato regolamentato dal legislatore. Di conseguenza, è necessario stipulare un accordo contrattuale per regolare il lavoro in home office sul lungo termine. In casi eccezionali, come ad esempio in tempi di COVID, il datore di lavoro può ordinare temporaneamente ai collaboratori di lavorare da casa, avvalendosi del suo diritto di impartire disposizioni.

Una distinzione importante per quanto riguarda i contributi per il telelavoro è il carattere «volontario» dello stesso: se il datore di lavoro «impone» l’home office, allora si può discutere di contributi per l’affitto dell’appartamento, per le attrezzature e per i materiali. Ma se i dipendenti vogliono lavorare da casa di propria iniziativa, questo diritto decade.

 

Quali regole valgono nel telelavoro?

Ai sensi della legge sul lavoro, il datore di lavoro è responsabile della tutela della salute dei suoi dipendenti. Quando sono in home office, ovviamente i collaboratori sfuggono alla supervisione diretta del datore di lavoro ma sono comunque obbligati a rispettare le sue disposizioni in materia di tutela della salute anche durante il telelavoro. Tra i rischi associati al lavoro da casa vi sono soprattutto l’ergonomia della postazione di lavoro, la ripartizione ragionevole e la separazione tra il lavoro e il tempo libero e i rischi psicosociali legati al fatto di essere meno integrati nelle strutture sociali. Inoltre, le norme sull’orario di lavoro e sui periodi di riposo nonché sul lavoro notturno e domenicale si applicano anche al telelavoro. Anche quando si lavora da casa è comunque obbligatorio registrare l’orario di lavoro.

Inoltre, il datore di lavoro può prevedere contrattualmente che i dipendenti che lavorano da casa si dotino di attrezzature di lavoro e materiali privati (computer portatile, stampante, attrezzature d’ufficio ecc.) senza indennizzi economici. Se il datore di lavoro non adotta alcun regolamento specifico, ai dipendenti deve essere corrisposto un adeguato compenso per le attrezzature e i materiali utilizzati in conformità con il Diritto delle obbligazioni.

 

Registrare gli orari di lavoro

Gli orari di lavoro devono essere registrati indipendentemente dal luogo in cui si lavora. In quest’articolo vi riveliamo quali strumenti offre Swiss21 a tal fine.

L’orario di lavoro è generalmente definito come il periodo di tempo «durante il quale il dipendente deve rimanere a disposizione del datore di lavoro». Tuttavia, proprio questa demarcazione risulta difficile quando si è in home office. Dopo tutto, durante una pausa si potrebbe avere la tentazione di fare velocemente il bucato o i bambini potrebbero reclamare attenzioni. Insomma, quando si è a casa le distrazioni non mancano. Quindi è importante stabilire una separazione netta tra orario di lavoro e tempo libero. Se sono stati concordati degli orari fissi, questi vanno rispettati e l’ambiente di lavoro deve essere scelto in modo che ci si possa concentrare come quando si è in azienda.

In presenza di orari di lavoro flessibili la situazione si complica, ma anche in questo caso il dipendente deve lavorare ed essere disponibile durante le fasce orarie obbligatorie.

 

La pausa caffè retribuita

Nei contratti di molti dipendenti svizzeri sono regolamentate pause caffè retribuite. Ma cosa significa «retribuita»? Queste pause caffè vanno conteggiate nell’orario di lavoro? O possono essere automaticamente detratte dal conto ore dei dipendenti?

La legislazione sul lavoro stabilisce quanto segue: «Il lavoro giornaliero deve essere interrotto da pause dopo un certo numero di ore». A tale proposito, la durata minima delle pause è sancita in questo modo:

  • un quarto d’ora se l’orario di lavoro giornaliero è superiore a cinque ore e mezza,
  • mezz’ora se l’orario di lavoro giornaliero è superiore a sette ore,
  • un’ora se l’orario di lavoro giornaliero è superiore a nove ore.

 

La legislazione sul lavoro stabilisce il minimo; i contratti di lavoro possono prevedere anche altre pause e ulteriori dettagli. Secondo la legge, le pause non rientrano nell’orario di lavoro e quindi non devono essere retribuite a meno che non sia possibile allontanarsi dal posto di lavoro per la pausa: in tal caso la pausa va conteggiata all’interno dell’orario di lavoro. Tutte le interruzioni dal lavoro per i pasti e il riposo valgono come pause, mentre quelle dovute a motivi tecnici che non consentono di riposarsi non sono da considerarsi tali. Oltre alle pause, anche il cosiddetto periodo di riposo è importante per i collaboratori: dopo una giornata di lavoro, la legge stabilisce il diritto di usufruire di almeno undici ore di riposo. Il periodo di riposo inizia alla fine della giornata lavorativa e termina quando ricomincia il lavoro.

Anche le pause per fumare sono considerate interruzioni dal lavoro; tuttavia, i fumatori non hanno diritto a pause sigaretta regolari. I dirigenti delle aziende non sono vincolati dalle direttive relative all’orario di lavoro e ai periodi di riposo.

Per i datori di lavoro, ci sono altri due punti da considerare in merito alle pause: le pause caffè non fanno parte dell’orario di lavoro e non devono essere conteggiate come tali, anche se la pausa è retribuita. Nei rapporti di lavoro con retribuzione mensile non è prevista una retribuzione aggiuntiva per le pause, ma l’orario di lavoro settimanale previsto viene ridotto di due ore e mezza (con due pause di 15 minuti al giorno). Ciò significa ad esempio che i collaboratori non lavorano 42 ore alla settimana, ma solo 39,5 ore. Si tratta di un aspetto essenziale per la registrazione degli orari di lavoro. Inoltre, le pause non possono nemmeno essere detratte automaticamente dal saldo delle ore dei dipendenti.

 

Amministrazione del personale e registrazione degli orari con Swiss21

Una semplice funzione di registrazione degli orari con gruppi di collaboratori, ore da realizzare e altre funzionalità integrate è sempre stata presente in 21.AbaNinja. Di recente abbiamo ripensato completamente lo strumento integrato per la registrazione degli orari, arricchendolo di numerose nuove funzioni: adesso è possibile definire individualmente i tipi di prestazione forniti e procedere direttamente con la fatturazione per i clienti. Sono disponibili diversi modelli di orario di lavoro con ore obiettivo, calendario delle festività e reporting integrati. Qui abbiamo riassunto le funzioni.

A breve su Swiss21 sarà disponibile anche la contabilità salariale, già pronta all’uso in versione Beta.